Nonostante le
molte critiche al percorso, e’ stato un bel giro con un bel percorso per niente
scontato. C’erano salite che potevano fare male ma ne hanno fatto poco, tappe
da velocisti con i velocisti presenti sulla riga dell’arrivo, tappe che si prestavano
a colpi di mano che hanno premiato i più coraggiosi ed infine tappe a
cronometro che hanno dato il verdetto finale.
La tappa finale
con il Duomo di Milano è stato il riassunto delle forze in campo, il favorito
Dumoulen ha rispettato il pronostico, in effetti dopo la tappa dello Stelvio,
solo lui era in grado di perdere il Giro anche se bisogna ammettere che
Quintana ha rischiato di fare soffrire l’olandese piazzandosi al secondo posto
mentre al nostro Nibali non e’ bastato l’affetto del pubblico ed ah dovuto
accontentarsi del terzo gradino del podio.
“Accontentarsi”
per modo di dire, visto che raramente un giro ha visto i primi tre della
classifica con distacchi cosi’ ridotti, segno che le forze in campo erano
equilibrate e di piu non si poteva fare.
Un olandese vince
il #Giro100 salvandosi da una giornata storta sullo Stelvio mentre il 5 Giugno
1988 un altro olandese, Johan van der
Velde, in fuga con maglia ciclamino transitava per primo sul Gavia innevato e poi si rifugiò in un camper per non rimanere assiderato.
Chissa’ forse
questa e’ stata la rivincita dei Tulipani.